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Ognuno di noi ha un proprio e unico talento.
L'improvvisazione come mezzo di conoscenza di sè, degli altri, di sè con gli altri.


Più musica meno immondizia!

Con materiali di scarto e oggetti di ogni provenienza

fabbrichiamo la nostra musica

Metodo e obbiettivi

Partendo dall’osservazione dei ritmi naturali come il battito cardiaco, il respiro, la camminata, l’alternanza giorno/notte e così via... e dei suoni che ci avvolgono quotidianamente come la pioggia, il ruscello, i versi degli animali, le voci, lo spostamento di piccoli e grandi oggetti, il traffico urbano e così via... partendo dalla costruzione di strumenti usando materiali di riciclo e utilizzando oggetti di ogni provenienza e attraverso giochi tradizionali, si creeranno ambienti sonori e si faranno viaggi immaginari, si faranno delle invenzioni ritmiche e si suoneranno delle improvvisazioni soliste e collettive. Il laboratorio ha lo scopo di sensibilizzare gli allievi alla musica intesa nel suo significato essenziale, cioè come manifestazione naturale della vita personale e collettiva, come esigenza innata di comunicazione.
Attraverso la ricerca timbrica e ritmica, l’improvvisazione sarà la costante del laboratorio, e particolare attenzione verrà data allo sviluppo della capacità di ascolto di se stessi e degli altri, di se stessi con gli altri.


 

Svolgimento
– Creazione di “ambienti sonori” attraverso la ricerca timbrica: costruzione di strumenti ricavati da materiali di scarto e oggetti di qualsiasi provenienza; utilizzo convenzionale e non convenzionale degli strumenti tradizionali; utilizzo del corpo.
– Proposta/risposta (dialogo) di invenzioni ritmiche: singolo/singolo, singolo/resto del gruppo, sezione/sezione, con particolare attenzione alle altezze (dalle note gravi alle note acute).
– Esecuzione di improvvisazioni soliste e collettive con particolare attenzione alla gestione della dinamica (volume) e della densità (quantità).
- “Acqua-fuoco-fuocherello” e la dinamica: un allievo cerca un “tesoro nascosto” e il resto del gruppo suona pianissimo, piano, forte, fortissimo... niente... a seconda di quanto il “ricercatore” si avvicina o si allontana dal nascondiglio.
- Viaggio sonoro: il suono e il ritmo come strumenti di narrazione di un viaggio immaginario.



Ogni partecipante porterà i propri materiali-oggetti-strumenti.

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